L’arte in Toscana è una cosa seria e le opere di questa regione sono apprezzate in tutto il mondo per la loro tecnica, passione ed accuratezza. Il binomio arte e Toscana viene spesso collegato grazie al fattore comune Rinascimento, che qui ha visto i suoi albori e che, nel corso della sua esistenza, ha rimodellato i pensieri artistici di tutto il mondo. E ovviamente, la Valdichiana Aretina ha in sé opere ed artisti di quel periodo che hanno lasciato il segno nel territorio di nascita, nella regione e addirittura all’estero. Qui vogliamo omaggiare un interprete di prim’ordine del periodo, Andrea Contucci, detto il Sansovino, famoso scultore ed architetto.
Andrea Contucci, nato nel XV secolo a Monte San Savino, è uno degli artisti più famosi del periodo. Si hanno varie raccolte che ci informano del suo operato, primo fra tutti l’opera del Vasari, ma molte di queste informazioni sono contraddittorie o alquanto incerte. Certamente, il suo soprannome Sansovino ci racconta delle sue origini e dell’attaccamento che questo artista ha avuto con il suo paese natio. Sappiamo che il Sansovino ha viaggiato molto in Italia a Firenze, Roma, Loreto e altre città, lasciando tracce di sé con opere importanti in ogni luogo. Contucci ha anche viaggiato all’estero portando le idee del movimento rinascimentale toscano in Portogallo e Spagna, dove lasciò opere e idee ai posteri. L’artista è quindi un ulteriore esempio di come la Valdichiana Aretina abbia contribuito allo splendore artistico italiano e mondiale con uno dei propri figli, rimasto attaccato alla patria ed alla propria cittadina fino all’ultimo dei suoi giorni: l’artista infatti è morto a Monte San Savino nel XVI secolo, onorato dai propri concittadini e stimato perla sua vita.
La casa in cui il Sansovino è nato si trova a Piazza di Monte, nel centro del borgo toscano, proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Agostino, dove oggi si trova la tomba dell’artista e “L’assunzione della Vergine” del Vasari. La città custodisce preziose opere del proprio figlio, raccolte soprattutto nella Chiesa di Santa Chiara, un piccolo edificio dall’immenso patrimonio artistico. Qui dentro, appena entrati, sulla destra si nota subito un gruppo scultoreo in terracotta attribuito al Sansovino. I festoni di frutta e fiori nella cornice custodiscono tre nicchie con all’interno i tre Santi martiri Lorenzo, Rocco e Sebastiano, con scene e aneddoti relativi ai Santi nella parte inferiore e superiore dell’opera.
Di fronte a quest’opera si trova un’altra terracotta del Sansovino, quest’ultima invetriata dai fratelli Della Robbia. L’opera presenta anch’essa i festoni di frutta e fiori nella cornice a racchiudere, dall’alto verso il basso, due angeli, la Vergine Maria con bambino al centro e sotto quattro Santi: Benedetto, Romualdo, Lucia e Anna. Quest’opera è citata dal Vasari, che ci racconta di questo lavoro eseguito da un giovane Sansovino.
Un’ulteriore opera contenuta nella Chiesa di Santa Chiara si trova nell’oratorio di Sant’Onofrio. Parliamo di una stanza interamente decorata che ancora oggi presenta le proprie caratteristiche originali, tra cui troviamo un altare in stucco policromo realizzato proprio dal Sansovino. L’opera è posteriore alle sculture in terracotta precedenti e ci consegna un excursus metaforico della vita dell’artista che torna nella sua città maturo, dopo aver viaggiato e lavorato in Italia e nel mondo.
La fama del Sansovino, giunta fino ai nostri giorni, merita sicuramente di essere apprezzata visitando la sua città natale, Monte San Savino, che racchiude ancora oggi lo spirito dell’epoca e le bellezze di quei giorni. Ogni angolo di questo borgo ha interessanti storie da raccontare sull’artista e sull’arte del periodo rinascimentale toscano. La Valdichiana Aretina è pronta ad accogliervi nel suo borgo e a mostrarvi le bellezze di questa terra.